venerdì 30 luglio 2021

Chi è negli impicci difficilmente trova aiuto




Giovanni Meli (l'Abbati)

Favole Morali

XLIV - LI SCRAVAGGHI


INDICE FAVOLE MORALI



LI SCRAVAGGHI                                                                 GLI SCARAFAGGI

 

C'era sparsa pri terra certa stuppa, (1)                          C’era sparsa per terra certa stoppa,

Pirchì li manni avianu ddà cardati; (2)                         perché le manne avevano là cardate;

Un scravagghiu ni arrunza e mett’in gruppa            uno scarafaggio ne raccoglie e mette in groppa

Di la sua schina ‘na gran quantitati,                             della sua schiena una gran quantità,

Cridennu farsi maistusu e grossu                                 credendo farsi maestoso e grosso

Cu ddu volumi vavaciusu addossu. (3)                        con quel volume appariscente addosso.

 

Mentri camina si senti tirari                                         Mentre cammina si sente tirare

Li pedi di darreri. Vota, e guarda;                                i piedi di dietro. Volta e guarda;

Ma sbutannu si senti chiù 'mpacciari,                          ma svoltando si sente più impacciare,

E prova un non so chi, chi lu ritarda! …                     e prova un non so che, che lo ritarda! …

Vidi chi tra li gammi c’è un imbrogghiu;                    Vede che tra le gambe c’è un imbroglio,

Si dà coraggiu, e dici: Minni sciogghiu.                       si dà coraggio, e dice: “Me ne sciolgo”.

 

Tenta sbrugghiari un pedi, e mentri spinci               Tenta di sbrogliare un piede, e mentre spinge

L'autru in aiutu a chistu, chiddu spintu                     l’altro in aiuto a questo, quello spinto

In autri fila s'impidugghia e 'mpinci..                         in altri fili s’impiglia e impinge …

Torna a sbutarsi, e chiù si trova cintu...                    torna a svoltarsi e più si trova cinto …

Si cunfunni a la fini, e chiam’aiutu                              si confonde e alla fine chiama aiuto

D'unu ch'aveva assai ‘ntisu e vidutu.                         d’uno che aveva tanto sentito e visto.

 

Chistu, senza spustarsi, dici: “Avogghi, (4)                  Questo, senza spostarsi, dice: “ Hai voglia,

Amicu, di gridari quantu poi;                                        amico, di gridare quanto puoi;

Cui si à fattu li 'mbrogghi si li sbrogghi.                       chi ha fatto gli imbrogli se li sbroglia.

L'imbrogghi (gira e sbota quantu vòi)                         Gli imbrogli (gira e volta quanto vuoi)

Sempri sù ‘mbrogghi. Guai pri cui ci trisca,(5)            sempre sono imbrogli. Guai per chi ci casca

Ed a cui pri sbrugghiarli sicc'immisca.”                        e per chi a sbrogliarli si ci mischia.”

 

Note

1)      Stuppa = stoppa o stoppia; residui di pettinatura cotone o lana o altre fibre..

2)      Manni = plurale in siciliano di manna. Manna, in italiano ha il significato di covone,

fascio, mazzo; in questo caso si può intendere mucchi di lana messi insieme per

la prima cardatura.  Cardari = cardare. La cardatura è un procedimento antico che permette

di sfilare e ripulire la lana, il cotone o altre fibre per la successiva procedura di filatura.

3)      Vavaciusu = appariscente; ma che ha più apparenza che sostanza.

4)      Avogghi; per necessità di rima dal siciliano Avogghia = hai voglia. Usato per significare: è

inutile …; figurati se … ; tempo perso …

5)      Triscari = scherzare lascivamente (dizionario Mortillaro); in questo caso un cascarci dentro.

 

Immagine stoppa da:

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