venerdì 13 agosto 2021

La sorte di chi serve un capo

 



Giovanni Meli (l'Abbati)

Favole Morali

XLIX - LU CIGNALI E LU CANI CORSU



INDICE FAVOLE MORALI


 

LU CIGNALI E LU CANI CORSU  (1)                             IL CIGHIALE E IL CANE CORSO

 

S'avia fattu in un voscu ‘na tuccata;(2)                       S’era fatta in bosco una battuta;

E un cignali ed un corsu mortalmenti                         e un cinghiale e un corso mortalmente

Firuti tutti dui tra ‘na vaddata                                      feriti tutti e due in una vallata

Urlavanu di rabbia e di turmenti;                                urlavano di rabbia e di tormenti;

L'unu dintra lu pettu avia dui baddi, (3)                      uno dentro il petto aveva due palle,

L'autru gran scagghiunati in ventri e spaddi.              l’altro gran zannate nel ventre e spalle.

 

Lu porcu, avennu 'ntisu lu lamentu                           Il porco, avendo inteso il lamento

Di lu cani ci dici: “Eu chianciu e penu,                       del cane gli dice: “Io piango e peno,

Ma tu nun ridi, e nenti sì cuntentu;                             ma tu non ridi, e niente sei contento;

Ora tra l'uri estremi dimmi almenu                             ora nell’ora estrema dimmi almeno

Pirchì nimicu a la mia razza? Quali                             perché nemico alla mia razza? Quale

Vantaggiu porta a vui lu nostru mali?”                        vantaggio porta a voi il nostro male?

 

                   Rispunni: “Ultra l'istintu, chi nn'incita,                       Risponde: “Oltre l’istinto, che ci incita,

Nui semu nati e campamu sirvennu,                            noi siamo nati e campiamo servendo,

Cu l'obbligu di esponiri la vita                                    con l’obbligo di esporre la vita

Di lu patruni ad un capricciu, o cennu;                       ad un capriccio del padrone, o cenno;

Semu comu suldati additti all'usu                               siamo come soldati addetti all’uso

Di lu conquistaturi ambizziusu.”                                 del conquistatore ambizioso.”

 

Note

1)      Il Cane Corso è un cane da guardia, da difesa,  da inseguimento e caccia; è il discendente

diretto dell’antico molosso romano. Il suo nome deriva dal latino “cohors" (spazio chiuso,

corte, cortile), e significa quindi “protettore, guardiano di fattorie”;  in passato veniva

impiegato per sorvegliare le mandrie e per la caccia agli ungulati. 

2)      Tuccata = toccata, qui sta per battuta di caccia.

3)      Due palle di fucile per il cinghiale e zannate mortali per il cane che lottò con i cinghiali. 

Cane e cinghiale da:

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