Giovanni Meli (l'Abbati)
Favole Morali
LXI - LI
PASSAGAGGHI,
O SIA LI MUSCHI E LA TARÀNTULA
LI PASSAGAGGHI, GLI ANDIRIVIENI,
O
SIA LI MUSCHI E LA TARÀNTULA O
SIA LE MOSCHE E LA TARANTOLA
Dui
muschi tra ‘na cammara
Due mosche in una camera
Vidinu a la finestra
vedono alla finestra
Passari ‘na tarantula (1) passare una tarantola
Da
la sinistra a destra. dalla
sinistra a destra.
Junta chi fu, di un
subitu
Giunta che fu, subito
La
vidinu turnari, la
vedono tornare,
Ed
in senzu cuntrariu e in
senso contrario
Lu
so viaggiu fari. il
suo viaggio fare.
Quann'è
arrivata all'angulu
Quando è arrivata all’angolo
Torna,
e di ddà ripassa; torna, e di
là ripassa;
Stu
zichi-zachi seguita, questo zig
zag seguita,
E
sempri passa e spassa. e sempre
passa e spassa.
Dici
‘na musca all'autra: Dice una mosca
all’altra:
“Sentu
pigghiarmi dica, “Sento
pigliarmi fastidio,
Multu
mi scannalianu molto mi
scandalizzano
Sti
passagagghi, amica.” questi
andirivieni, amica.”
L'autra,
chiù timiraria L’altra,
più temeraria
Ci
dici: “Lassa fari; gli
dice: “Lascia fare;
È
ostrutta tra lu ficatu,(2) è ostruita nel
fegato,
E
voli passiari.”
e vuole passeggiare.”
“No,
dici l'autra, trappuli “No – dice
l’altra - trappole
E
inganni minni aspettu; e inganni me
ne aspetto;
Cui
voli stari stìacci, chi
vuole strare stiaci,
Pri
mia mi la sbacchettu.”(3)
per me me la batto”.
Dici,
e diventa pruvuli. (4)
Dice, e diventa polvere.
Ma
l'autra sciocca e tosta Ma l’altra
sciocca e testarda
Si
resta dunniannusi, si resta
donnolandosi,
Pirdennu
tempu apposta.
perdendo tempo a bella posta.
Ma
poi vulennu nesciri, Ma poi
volendo uscire,
Si
vidi 'nviluppata, si vede
avviluppata,
Ed
eccu la tarantula ed ecco la
tarantola
Di
supra c'è sotata. di
sopra gli è saltata.
Cu
vui si parra, o fimmini: Con voi si parla,
o femmine:
Fuiti
sti canagghi, fuggite queste
canaglie,
Chi
cercanu 'ncapparivi che cercano di
circuirvi
Cu
li soi passagagghi. (5)
con i loro andirivieni.
Note
1) Tarantola,
ragno lupo. Il nome tarantola venne usato
per la prima volta nella provincia
di Taranto verso
la fine del '400 riferendosi alla Lycosa tarantula (comunemente
chiamato ragno
lupo) di dimensioni più grandi del comune ragno. In Sicila l’appellativo
di tarantula viene dato ad ogni tipo di ragno.
2) Un po’ come dire: passeggia per digerire.
3) Sbanchettu, lasciare il banchetto, andar via, battersela in ritirata.
4) Vola via come la polvere da
sparo di una fucilata; o vola via lasciando la polvere del suo
fuggire.
5) La favola si conclude con una
raccomandazione alle donne di non cadere nel
corteggiamento dei dongiovanni (passare e ripassare nelle
vicinanze della corteggiata
era usuale).
Immagine
– Leporello canta – Madamina il catalogo è questo da:
tre libri su Giovanni Meli
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