Nella sua introduzione in versi alle Favole Morali, Giovanni Meli, parla di uomini che per le loro caratteristiche somigliano a un certo tipo di animale; ma c’è un particolare uomo che il Meli paragona a una cosa priva totalmente di anima …
Avanti,
ca c'è
chiui:
Avanti, che vi è di più:
Ci
sunn’omini
tali,
ci sono uomini tali,
(Ma
dittu sia tra
nui)
(ma detto tra di noi)
Chi sù sutta l'armali,
che
sono sotto gli animali,
Quant'è
sutta di un
signu
quanto è sotto di una scimmia
‘na
cascia o pur’un
sgrignu.
una cassa oppure uno scrigno.
Tal è
lu riccu avaru,
Tale
è il ricco avaro,
‘na
specia d'omu-cascia;
una
specie d’uomo-cassa;
Si
sarva lu dinaru,
si
salva il denaro,
Lu
chiudi, si
l'incascia,
lo chiude, nella cassa,
Si
sicca e
infradicisci
si secca e
infracidisce
Sempri
guardannu l'isci.
sempre guardando il suo luccichio.
Immagine dell'avaro da https://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2011/12/13/lonorevole-stipendio/avarizia/
L'uomo è la bestia più feroce del Creato: gli animali nei suoi confronti sono dei "puri di cuore" e amano se stessi, e nei limiti del possibile anche gli altri.
RispondiEliminaL'uomo è così cretino che inventa sempre cose per distruggere gli altri e se stesso.
Le bombe atomiche e simili, rifiuti tossici e tantissime altre cose ancora peggiori.
Nei versi successivi, della sua introduzione, il Meli dice proprio le stesse cose; e definisce la guerra una vampa.
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