Questo blog è dedicato al poeta Giovanni
Meli, detto l’Abate. Nato a Palermo il 6 marzo 1740 e deceduto nella stessa
città il 20 dicembre 1815, è stato uno dei più grandi poeti italiani e si è
espresso in siciliano.
L’opera poetica del Meli è vastissima ed è
accompagnata da riflessioni filosofiche che ancora oggi hanno una valenza per
la nostra società. Molto conosciuto nell’ottocento e nel primo novecento poi è
stato un po’ dimenticato, anche per la difficoltà di leggerlo nella lingua in
cui si espresse.
Questo blog vuole aiutare a fare un viaggio
nella sua produzione poetica e filosofica, con qualche traduzione letterale a
fronte e qualche nota. Saranno inserite note biografiche e storiche sul periodo
in cui visse, e opere e note critiche di altri autori e letterati che si sono
interessati alla sua opera.
Alcuni
poeti della nostra letteratura si sono espressi in lingue regionali e
rischiamo di non conoscerli senza una qualche traduzione o necessaria
annotazione. Giovanni Meli (l’Abbate) con il suo siciliano,
Gioacchino Belli con il suo romanesco, Carlo Porta con il suo lombardo e Carlo
Goldoni con il suo veneto, pur essendosi espressi con le loro lingue regionali
sono a buon diritto quattro pilastri della letteratura italiana. I
loro contenuti hanno aspetti universalizzanti e le loro espressioni linguistiche
fanno parte del grande patrimonio della lingua italiana.
26 Maggio 2015 – Francesco Zaffuto
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