lunedì 1 giugno 2015

Sulla traduzione letterale a fronte

 Questo bolg vuole dare ai lettori, che hanno difficoltà con il siciliano,  la possibilità di  comprendere agevolmente la poesia di Giovanni Meli con una traduzione letterale a fronte come guida.
 Nell’ottocento ci sono state traduzioni poetiche delle poesie del Meli in italiano e si sono cimentati diversi pregevoli traduttori e poeti; molto bella anche la traduzione in dialetto veneto operata dal poeta Antonio Lamberti (1818).
 Qui non si è voluta proporre  una traduzione poetica in italiano, per l’evoluzione del linguaggio poetico moderno sarebbe stata difficile e artificiosa,  e non avrebbe prodotto lo stesso godimento del fraseggio poetico del siciliano di Meli. Si è scelta perciò una traduzione letterale delle parole come una guida. La maggior parte delle parole scelte dal Meli  sono ben comprensibili e nello stesso siciliano  se ne può cogliere la sonorità della rima;  il lettore dopo avere trovato il significato delle parole più astruse nella traduzione letterale  può agevolmente ritornare sul testo in siciliano.  Questa guida può essere utile anche per tanti  siciliani che praticano poco il dialetto e che possono incontrare difficoltà con parole antiche e modi di dire caduti in disuso.  Qualche nota aggiuntiva è stata posta con un richiamo per i passi più controversi.
 Sono stati evitati esegesi e commenti molto lunghi perché la poesia deve in qualche modo godersi senza eccessi di preordinate interpretazioni.
 Per quanto riguarda i testi in siciliano del Meli si è fatto  riferimento:  alla Edizione Interollo – Palermo  del 1814 -  curata dallo stesso Autore; e alla Edizione curata da Edoardo Alfano del 1914 – Ed. Piazza – Palermo.
Per la traduzione letterale delle parole più oscure si è fatto riferimento: alle note dell’edizione del 1814;  al dizionario delle voci oscure che l’editore Roberti di Palermo inserì in calce alla edizione delle poesie di Meli del 1838;  in qualche caso dei  dizionari Mortillaro e Traina; per alcune poesie inserite nel trattato  la “Musa siciliana” di Luigi Natoli a note di questo autore.

Francesco Zaffuto

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