sabato 25 luglio 2020

La Caserma di Piacenza in una poesia di l'Abbati Meli

Erano stati addirittura premiati perché
facevano tanti arresti di piccoli malfattori.
Lo Stato dovrebbe avere grande cura
dei propri tutori dell'Ordine
al momento del reclutamento
e nella loro formazione; una formazione
che deve avere come riferimento i nostri
Principi Costituzionali.
Qui un'antica Favola morale di Giovanni Meli che richiama il rapporto tra Stato e Forze dell'Ordine; è la  XXXII - L'Ursu e lu Ragnu

L'URSU E LU RAGNU                               L’ORSO E IL RAGNO

Saziu di meli sinu tra li naschi,                            Sazio di miele fino alle narici,
Un ursu ripusava tra la tana.                             un orso riposava nella tana.
Un ragnu, appisu a li soi riti laschi, (1)             Un ragno, appeso alle sue reti lasche, (1)
Sicci fa avanti, e dici: “La Suvrana                     gli si fa avanti, e dice: “La Sovrana
Altizza Vostra comu soffri in paci                      Altezza Vostra come sopporta in pace
L'insetti molestissimi ed audaci?                       gli insetti molestissimi e audaci?

Ver’è ch'è un gran discapitu lu so                       Vero è che è un gran disturbo il suo
Mittirisi cun iddi a tu pri tu;                                 mettersi con essi a tu per tu;
Ma affidarni l'incaricu a mia pò:                          ma affidarne l’incarico a me può:
L'attaccu e 'mburdu a tutti quantu su’, (2)           li attacco e li lego a tutti quanti sono, (2)
Fissu e chiantatu a la porta davanti                      fisso e piantato alla porta davanti
Sarò ‘na sintinedda viggilanti.”                            sarò una sentinella vigilante.”

L'ursu accetta l'offerta, ed eccu un velu             L’orso accetta l’offerta, ed ecco un velo
Vidi distisu avanti di l'entrata.                            vide disteso avanti dell’entrata.
Ma poi s'accorgi chi 'un è tuttu zelu;                  Ma poi s’accorge che non è tutto zelo;
Giacchì ogni musca chi resta 'ncappata,              giacchè ogni mosca che resta incappata,
È preda di lu ragnu, chi la suca,                          è preda del ragno, che la succhia,
E la testa e li vini ci l'asciuca.                             e la testa e le vene gli asciuga.

E puru chistu l'avirria suffertu;  (4)                   E pure questo l’avrebbe sopportato; (4)
Ma quannu vidi poi chi vespi ed api                 ma quando vide poi che vespe ed api
Trasinu franchi, comu fussi apertu,                   entravano franche, come fosse aperto,
Dici:     Sta riti d'ingiustizia sapi;                          dice: “Questa rete d’ingiustizia sa;
Teni a frenu li picciuli, né vali                             tiene a freno i piccoli, né vale
Pri li grossi, chi fannu maggiur mali.                 per i grossi, che fanno maggior male.

Conchiudu: O tutti o nuddu. A disonuri            Concludo: O tutti o nessuno. A disonore
Jeu tegnu, ed a viltà, lu dominari                       io tengo, ed a viltà, il dominare
Li deboli e li vili. Tu procuri                                i deboli e i vili. Tu procuri
Lu sulu tò vantaggiu, e voi lasciari                     il solo tuo vantaggio, e vuoi lasciare
La taccia a mia di vili e di tirannu?                     la nomea a me di vile e di tiranno?
Sfunna e vattinni pri lu to malannu.” (5)           Sfonda e vattene per il tuo malanno.” (5)

Note
1)      Lasco = rado,  è il contrario di spesso; in italiano ha il significato anche di allentato
non teso.
2)      ‘mburdiri = legare con il cappio
3)      Taccia= piccolo chiodo con la testa grossa, qui sta come segno di cattiva fama.
4)      Meli decrive un Re orso sazio che avrebbe sopportato anche gli aspetti crudeli della
sua tirannia, ma poi vede il danno per lui resta alto.
5)      Il Re Orso licenzia il suo Grande poliziotto protettore;  ed oggi il popolo Sovrano
dovrebbe avere grande cura della formazione e comportamento dei suoi tutori dell’Ordine. 

Immagine da:  https://www.immediato.net/tag/carabinieri-piacenza/

INDICE FAVOLE MORALI


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"Giovanni Meli – Studio critico" di Luigi Natoli
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1 commento:

  1. La poesia riassume l'esperienza che il meridione ed in particolare la Sicilia hanno fatto della "giustizia del nuovo ordine" per i notabili e la nobiltà c'era un sottinteso codice a parte e per il popolino, qualunque fosse la ragione, botte da orbi da somministrarsi in caserma!!!!! chissà se questo fatto occorso a Piacenza ha prodotto lo stesso stupore, sdegno e orrore, nella stessa misura, in tutta Italia.

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