lunedì 11 febbraio 2019

L’AQUILA E LU RIIDDU – favola sulle capacità per guidare una società


 L’AQUILA E LU RIIDDU 

 favola sulle capacità per guidare una società
Con la sola forza  si può governare una comunità, uno Stato?  Il processo di civilizzazione implica necessariamente  una crescita delle qualità  intellettuali.
Un piccolissimo uccello si nasconde tra le penne di un’aquila e, nella gara per diventare Re,  riesce a volare in alto come l’aquila stessa. Chi può essere il Re?
E’ la favola IV della raccolta delle Favole Morali di Giovanni Meli.
In siciliano Riiddu è un piccolissimo uccello (può essere - il regolo comune – o altro piccolo uccello)
 Meli gioca anche  l’affermazione in siciliano di Re iddu = Re quello.
Soffermandosi alla fine sulla parola Riiddu, Meli fa una considerazione ironica sul siciliano come la lingua più antica.











Illustrazione
di Dafne Zaffuto
dalla copertina
del volume  "
"L'Aceddi"
(gli uccelli)
dedicato alle poesie di
Giovanni Meli l'Abate
sugli uccelli
edito da
I Buoni Cugini
Palermo

https://www.ibuonicuginieditori.it/store/product/giovanni-meli-laceddi-gli-uccelli



L'AQUILA E LU RIIDDU                                              L’AQUILA E IL REGOLO

Ci fu un tempu (secunnu certa cronica                  Ci fu un tempo (secondo certa cronaca
Truvata tra l'arcivu di Parnassu),                             trovata nell’archivio del Parnaso),
Chi l'oceddi facianu vita armonica                        che gli uccelli facevano vita armonica
In bona cumpagnia, tra jocu e spassu:                   in buona compagnia, tra gioco e spasso:
Avianu liggi santi, e cuvirnati                                  avevano leggi sante, e governati
Eranu da eccellenti maggistrati.                             erano da eccellenti magistrati.

Duvianu un jornu eligirsi un regnanti,                Dovevano un giorno eleggere un regnante,
Perciò si radunaru supra un munti:                     perciò si radunarono sopra un monte:
Mitteva ogn’unu li soi preggi avanti                   metteva ognuno i suoi pregi avanti
Facennu, senza l'osti, li soi cunti:                        facendo, senza l’oste, i suoi conti:
L'aquila supra tutti, e lu vuturu                            l’aquila soprattutto, e l’avvoltoio
Cridianu aviri lu votu sicuru.                                credevano avere il voto sicuro.

Ma li saggi l'esclusiru, dicennu:                          Ma i saggi l’esclusero, dicendo:
“La forza e rubustizza sù gran preggi                 “ la forza e la robustezza sono grandi pregi
Tra lu statu salvaggiu, ma duvennu                    nello stato selvaggio, ma dovendo
Star’in società, li privileggi                                   stare in società, i privilegi
Maggiuri su’ l'ingegnu e la prudenza.                maggiori sono l’ingegno e la prudenza;
Meritanu perciò la preferenza.                           meritano perciò la preferenza.

Chi si chista a li forti si cuncedi,                          Che se questa ai forti si concede,
Ni mittemu a periculu evidenti                           ci mettiamo in pericolo evidente
Di tristi abbusi, e la primaria sedi                       di tristi abusi , e la primaria sede
Centru di la tirannidi addiventi;                         centro della tirannide diventa;
Pertantu lu talentu sia la prova                            pertanto il talento sia la prova
Di elezioni, e in chiddu unni  si trova.”                 di elezione, e in colui dove si trova.”

Decisu lu cunsigghiu in sensi tali,                        Deciso il consiglio in senso tale,
Si applicaru a pinsari un sperimentu                  si applicarono a pensare un esperimento
Pri scopriri in cui chiù l'ingegnu vali,                  per scoprire in chi più l’ingegno vale,
Ed in cui spicca prudenza e talentu;                    e in chi spicca prudenza e talento,
Ma l'aquili, adoprannu forza e dolu,                    ma le aquile, adoperando forza e dolo,
Li tiraru a fissarisi a lu volu.                                  li spinsero a fissarsi sul volo.

Stabileru pri tantu, chi cui chiui                          Stabilirono pertanto, che chi più
Vulava in autu fussi Re assolutu.                        volava in alto fosse Re assoluto.
Vinniru a prova; ma però ci fui                           Vennero a prova; ma però ci fu
‘N'oceddu leggerissimu e minutu,                      un uccello leggerissimo e minuto,
Chi pigghiau tra la testa di nascostu (1)             che pigliò tra la testa di nascosto (1)
Di l'aquila chiù forti lu so postu.                         dell’aquila più forte il suo posto.
                                                                           
Chist'aquila a  stiddi sinni va,                             Quest’aquila alle stelle se ne va,
E 'un vidennusi oceddi a lu so latu,                     e non vedendo uccelli al suo lato,
Ritorna gloriusa, e dici: “Olà,                                ritorna gloriosa, e dice: “Olà,
Sù Re, pirchì chiù in autu aju vulatu”,                  sono Re, perché più alto ho volato”,
M’addunannusi l'autri di chiddu                         ma accorgendosi gli altri di quello
Ch'aveva 'ntesta, gridanu: “Re iddu”.                  che aveva in testa, gridano: “Re lui”.

L'aquila esclama, e dici: “Vinni smentu,               L’aquila esclama, e dice:” vi smento,
Lu sforzu di vular’eu l'àju fattu”.                           lo sforzo di volare io l’ho fatto”.
Ripigghian'iddi:”Però lu talentu                            Ripigliano loro: “Però il talento
A li toi sforzi ha datu scaccu-mattu;                    ai tuoi sforzi ha dato scacco matto;
Impara quant’importa avir’ingegnu                     impara quanto importa avere ingegno
E multu chiù pri governari un Regnu”.                   e molto più per governare un Regno”.

Soggiunciu ccà ‘na nota: Nun si osserva              Aggiungo qua una nota: Non si osserva
Stu termini reiddu in nudda lingua,                      questo termine Re lui (Re iddu) in nessuna lingua,         
Ma tra la nostra sula si conserva;                         ma nella nostra sola si conserva;
Vogghiu chi ogn’unu, perciò, la distingua           voglio che ognuno, perciò, la distingua
Pri la chiù antica lingua originali                           per la più antica originale
Sin da quannu parravanu l'armali.                       sin da quando parlavano gli animali.


1) Si nascose tra le piume dell’aquila vicino alla sua testa

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