LA RINDINA E LU PARPAGGHIUNI
Invidiare le doti degli altri!?
Ma guardiamo bene, perché
spesso s’invidiano
doti superflue.
Favola inserita nella raccolta
con il numero d’ordine IX
LA RINDINA E LU PARPAGGHIUNI LA RONDINE E IL
FARFALLONE
‘Na
Rindina pusatasi vicinu Una
rondine posatasi vicino
A
un parpagghiuni, ch'era supra un ciuri, a un farfallone, che era
sopra un fiore,
Guardannulu
ammirava, in ali e schinu, guardandolo ammirava, in ali e schiena,
L'inargintati
e varii soi culuri; gli
inargentati e vari suoi colori;
Ma
supra tuttu poi c'invidiava ma sopra
tutto poi gli invidiava
Li
quattr’ali, chi all'aria spiegava, le quattro
ali, che all’aria spiegava,
E
dicia tra
se stissa: È veru ch'iu e diceva tra
se stessa: E’ vero che io
C'un
paru d'ali
giru pri lu munnu, con un paio
d’ali giro per il mondo,
Ma
quantu, ohimè! mi affannu e mi fatìu, ma quanto, ohimè! mi affanno
e mi affatico,
E
tra li vasti mari mi cunfunnu! e tra i vasti mari mi confondo!
Cu quattru,
senza incommodi e disaggi, Con quattro, senza incomodi e disagi,
Chiù prestu mi
farrìa li
mei viaggi. più presto farei i miei viaggi.
Fratantu
vidi a chiddu, chi vulannu Fratanto vide
quello, che volando
Quattr'ali
appena in aria lu sostennu; quattro ali appena
in aria lo sostengono,
Pocu
s'inalza, e va sempri pusannu! poco s’innalza e va sempre posando!
Si
compiaci in se stissa: Ed ora apprennu, Si compiace in se stessa: Ed
ora apprendo,
Dici,
chi tra l'oggetti chiù brillanti dice, che tra
gli oggetti più brillanti
Assai
c'è di superfluu e di vacanti. (1 ) assai c’è di
superfluo e di vacante. (1)
Non
tutti li vantaggi di apparenza Non tutti i
vantaggi di apparenza
Su’ tali
valutannusi in sustanza; sono tali valutandosi
in sostanza;
Vi
dunanu di
arrassu compiacenza, vi danno di
lontano compiacenza,
Ma
vana poi truvati l'eleganza, ma vana
poi trovate l’eleganza,
E
chiddu, chi
apparisci a nui vantaggiu, e quello, che appare a noi vantaggio,
Tanti
voti è
molestia o disaggiu. tante
volte è molestia o disagio.
Nota
1)
Alfano nell’edizione delle poesie
del Meli del 1914, riferisce per questa poesia
un’annotazione fatta dallo stesso Meli “oh quantum est rebus inane !” .
Annotazione che può fare riferimento al poeta latino Aulo Persio Flacco
" O curas hominum ! o quantum est in rebus inane !
" (O preoccupazioni
degli uomini! o quanta inutilità c'é nelle loro cose!)
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