Non
facciamo i presuntuosi, non offendiamo gli altri
e rispettiamo le
diversità. Conosce più cose ognuno
di se stesso e delle sue tradizioni
che
non un saggio o uno studioso .
Trattasi di un sonetto particolare per la sua
sonorità,
dove tutti i versi terminano
con la rima in siciliano ccu.
Ovviamente una traduzione in italiano viene a
perdere
totalmente il
ritmo. Ne accostiamo qui una,
con diverse note,
solo per facilitare la lettura. Quest favola fu inserita da Meli
nella raccolta
come XXIV.
LU RIZZU, LA TARTUCA E LU CANI IL RICCIO, LA
TARTARUGA E IL CANE
A
la tartuca sutta un scornabeccu (1) Alla tartaruga
sotto un pistacchio (1)
Dissi
lu rizzu: “Oh pazza! fa sciloccu, (2) disse il riccio: “Oh
pazza! fa scrirocco, (2)
E
tu vai cu visera e cu cileccu, (3) e tu vai
con visiera e col gilè (3)
E
dicchiù porti supra lu marroccu!” (4)
e per di più porti sopra il cappotto!” (4)
Rispunn’idda:
“Tu all'autri metti peccu! Risponde lei: “Tu
agli altri metti difetto!
E
pirchì armatu di dardi e di stoccu (5) E perché armato
di dardi e di spade (5)
'Ntempu
di paci vai, facci di sceccu, in tempo di
pace vai, faccia d’asino,
Comu
duvissi sustiniri un bloccu?” come dovessi sostenere una battaglia?”
Mentri
autri inciurii sù
pronti a lu sbuccu,
Mentre altre inciurie sono pronte a scoccare,
Rumpi sta quistioni
un canibraccu,
rompe questa discussione un cane bracco,
Chi
l'immesti e
li sbatti a trucc-e-ammuccu, (6)
che l’investe e li sbatte sbadatamente, (6)
Poi
dici: “Ognunu stia tra lu so scaccu;(7) poi dice: “Ognuno stia al suo posto; (7)
Sapi
chiù 'ncasa
propria un pazzu o un cuccu, sa di più in casa propria un pazzo o uno stupido,
Chi
in casa d'autri un saviu ed un vicchiaccu.”(8) che in casa d’altri un saggio e un
vegliardo.” (8)
Note
1)
Scornabeccu=
pistacchio selvatico dove i caprone si va ad impigliare.
2)
Sciloccu
= da vento di scirocco, per significare un gran caldo.
3)
Cileccu
= corpetto imbottito – gilè dal francese gilet.
4)
Marroccu
= ferraiolo, foggia di cappotto a mantello che usavasi anticamente in
inverno.
5)
Stoccu
= tipo di spada
6)
Trucc
e ammucccu – espressamente nelle note dell’edizione 1814, si
intende: confusamente.
7)
So
scaccu = stare nella scacchiera nel suo posto e con il suo
ruolo.
8)
Vicchiaccu
= sta per vegliardo e non per vecchiaccio - usa questa dizione per una evidente
necessità di rima. In tanti
altri casi (compresa la prefazione) ha usato per vegliardo
la dizione di vicchiuni.
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