Renoir - giovane donna che intreccia i capelli
Li capiddi
Questa Ode fu
numerata come III nell’elenco
delle odi dell’edizione 1814 al volume II, edizione curata dallo stesso
autore; nell’edizione del 1914 delle poesie di Meli, curata da Edoardo Alfano,
venne inserita nella sezione poesie Anacreontichi e Canzonette e numerata come
la 8.
Li capiddi fu inserita da Luigi Natoli
nel suo romanzo “L’Abati Meli” per diversi brani nella narrazione, usata dal poeta come forma galante di un antico corteggiamento.
Le poesie di Meli dedicate alla bellezza femminile sono tante,
spesso viene usato il nome di Nice o di altre fantastiche figure della Bucolica,
e spesso erano dedicate a donne che nella realtà aveva conosciuto. Nel descrivere la bellezza
femminile Meli va dal divino mitologico fino una sensualità materiale, ricorre
a paradossi linguistici quasi satirici e ritorna di nuovo al divino, il tutto
sempre con forza e leggerezza. Nell’ode ai capelli descrive una vera e propria
guerra della luce in cui si cimentano Venere e gli amorini.
L’ode viene qui
inserita con una traduzione letterale a fronte e note di Francesco Zaffuto.
Li capiddi I capelli
Chi tirribiliu! Che strepito!
Chi serra serra ! (1) Che
serra serra! (1)
Deh curri, o Veniri, Deh
corri, o Venere
Sparti sta guerra ! dividi questa guerra!
Quinnici milia Quindici
mila
Cechi amurini, ciechi
amorini,
Tutti s’ingrignanu, tutti
si acciuffano,
Fannu ruini. Fanno
rovine.
Cui punci e muzzica; Chi piange e
morsica;
Cui’ abbrucia ed ardi; chi brucia e
arde;
Cui tira ciacculi; chi
tira fiaccole;
Cu’ abbJia dardi. Chi
scaglia dardi.
‘Ntra lu spartirisi Nello
spartirsi
Li cori prisi, i cuori presi,
Vìnniru a nasciri vennero
a nascere
Sti gran cuntisi. Queste
grandi contese.
A sta nutizia A questa notizia
La Dia di Gnidu la
dea di Cnido
Curri, precipita corre,
precipita
Ittannu un gridu : gettando
un grido:
“Ed è possibili, “Ed
è possibile,
Chi ‘un c’è momentu che non c’è
un momento
Di stari ‘nzemmula di stare
insieme
Tanticchia abbentu ! con un po’
di quiete!
Giacchi nun giuvanu Giacché non
giovano
Menzi e riguardi, mezzi
e riguardi,
Vi farrò a vidiri, vi farò vedere,
Muli bastardi ! “ muli
bastardi!”
Dissi, e, ‘un truvannuci Disse, e non
trovandosi
Megghiu riparu, miglior riparo,
L’afferra e carcera li
afferra e carcera
Tutti di paru; (2) tutti
di paro; (2)
Poi cu finissimi Poi
con finissimi
Fila indorati fili
indorati
L’ali chi sbattinu l’ali
che sbattono
Teni ‘nchiaccati. Tiene
attaccate.
Deh ! ferma, o Veneri, Deh! Ferma o
Venere,
Vidi ca sbagghi, vedi
che sbagli,
Pirchì voi crisciri perché
vuoi crescere
Li mei travagghi ? i miei travagli?
Lu miu martiriu Il
mio martirio
Ti pari pocu, ti
pare poco,
Vulisti agghiunciri volesti
aggiungere
Ligna a lu focu ? legna
al fuoco?
Chisti chi liganu Questi
che legano
L’aluzzi ad iddi, le
alette a loro,
Di Nici amabili (3) di Nice
amabile (3)
Su li capiddi. Sono
i capelli.
Dintra li bucculi Dentro
i boccoli
(Ohimè, chi arduri!) (ohimè che ardore !)
Comu svulazzanu come
svolazzano
Li nichi Amuri ! i
piccoli Amori!
Parti s’aggiranu Parti si aggirano
Privi di paci, privi di pace,
Di la sua scùfia attorno alla cuffia
ntra lu ‘ntilàci, (4) tra la seta della sua rete, (4)
Cui di li zefiri chi dai venti
Cerca ristoru, cerca riparo,
Sàuta e fa smoviri salta e fa muovere
Li fila d’oru. I fili d’oro.
Parti si curcanu Parti si coricano
Supra lu coddu, sopra il collo,
Ch’è un finu avòliu che è di un fine
avorio
Pulitu e moddu; pulito e morbido;
E di ddà mannanu e di là mandano
Sajitti e lampi. Saette e lampi
Ahi ! cui po’ reggiri Ahi! Chi può reggere
Ntra tanti vampi ? tra tante fiamme?
Ah ! vinni a chioviri
(5) Ah, venne a
piovere (5)
In mia sta guerra, in me questa guerra!
Stu tirribiliu! Questo strepito!
Stu serra serra ! Questo serra serra!
Note
1)
Serra serra = affollamento tumultuoso – ressa – calca.
2)
Paro, anche in italiano vuol dire paio, tutti di paro è
inteso come rafforzativo di tutti, proprio tutti.
3)
Nice personaggio ricorrente nelle pastorali bucoliche,
come Amarilli e altre abitanti del mondo pastorale dell’Arcadia, intese sempre
come donne giovani di impareggiabile bellezza.
4)
‘Ntilàci = seta tessuta a rete con cui si facevano le
cuffie per le donne
5)
vinni a chioviri
= venne e piovere, venne a cadere, inaspettatamente e finalmente
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